FrankenRENZI
- panemet
- 30 lug 2014
- Tempo di lettura: 2 min
Renzi non esiste. Di tutte le truffe ideate dalla classe politica peggiore, anche più di quella di Andreotti, nella storia del Mondo quella con protagonista il Matteo (non me ne voglia Salvini) Nazionale è la più surreale. Hanno preso un guscio pieno solo della propria ambizione e ci hanno messo dentro il piacionismo cazzaro di B., il cinismo di D' Alema e la retorica democristiana di Casini per creare Frankenrenzien, mostriciattolo programmato per la conservazione dei privilegi e delle ruberie dei soliti noti, ormai impresentabili alla pubblica opinione rimbambita, ma non completamente. B. rivive in lui sotto forma sì di continue promesse, ma accompagnate da una facilità di slogan ignota alla logorrea del Cavaliere (in questo Renzi è più “comunicatore” di B.) ma mentre il Condannato di Arcore è dolorosamente sensibile alle opinioni della maggioranza, il fiorentino sa utilizzarle quando è il caso e se ne frega, alla maniera sprezzante tipica di D’Alema, quando non gli convengono. Quando tutto ciò non funziona, ecco spuntare la “Serietà”, totem invocato da Casini con una frequenza inversamente proporzionale alla sua effettiva messa in pratica. Sembra un' opinione da grillino prossimo alla paranoia, ma in realtà è solo la presa d' atto, ovviamente discutibile, di uno status quo totalmente marcio e che allo stesso tempo si considera indispensabile perché “chissà mai cosa potrebbe venire dopo”. Forse gli abitanti di Nettuno che sbagliano strada e sbarcano sulla Terra? Oppure Atlantide che riemerge dalle acque? Tipici timori di un Paese vecchio, non solo anagraficamente, gerarchizzato, col culto dell' “esperienza” e indifferente al talento e all'intelligenza. Viene quasi voglia, se solo si capisse cos'è, di votare la Rivoluzione di Sgarbi.
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